Puoi scappare dal mondo che vedi, l'unica cosa di cui hai bisogno di fare è vedere il problema tale e come è. Parte 1.

Sat Nam bello essere!

Il perdono è qualcosa che viene acquisito. 


Non è qualcosa inerente alla mente, la quale non può peccare. 


Così come il peccato è un'idea che hai insegnato a te stesso, così il perdono è qualcosa che devi imparare, non da te, ma dal tuo insegnante che rappresenta il tuo altro essere. 


Attraverso lui impari a perdonare all'essere che hai creduto di aver fatto per dopo lasciarlo andare via. 


Questo è il modo per restituire la tua mente totalmente a quello che è il tuo essere e che non può mai peccare.

Capitolo 27.                                                                                  
La guarigione del sogno.
VII-Il sognatore del sogno.
1. Soffrire mette enfasi a tutto ciò che il mondo ha fatto per farti del male. In questo si può che vedere chiaramente la versione demente che il mondo ha della salvezza.

Nella stessa maniera in cui in un sogno di punizione, nel quale il sognatore non è cosciente di ciò che ha causato l'attacco contro di lui, lui crede di essere attaccato ingiustamente e da qualcosa che non appartiene a lui.

Vede se stesso come la vittima di questa “cosa”, una cosa esterna a lui per la quale non deve sentirsi responsabile in assoluto.

È convinto di essere innocente, perché non sa ciò che fa, sa soltanto ciò che fanno a lui. Il suo attacco contro se stesso nonostante ciò è evidente, perché è proprio lui quello che soffre. E non può scappare, perché vede la causa della sua sofferenza fuori se stesso.
2. Adesso ti è stato dimostrato che sì, puoi scappare.

L'unica cosa che hai bisogno di fare è vedere il problema tale e come è e non nella maniera in cui lo hai ordito.

In quale altra maniera potresti risolvere un problema che in realtà è molto semplice, però che è stato avvolto nelle dense nuvole della complicazione, concepite perché il problema possa continuare senza essere risolto?

Senza le nuvole il problema si vedrebbe in tutta la sua semplicità elementare.

La scelta allora non sarebbe difficile, perché una volta che il problema è visto chiaramente risulterà ovvio che è assurdo.

Nessuno ha difficoltà alcuna nel lasciare che un problema semplice possa essere risolto se vede che questo fa del male a se stesso e che può essere risolto facilmente.
3. Il “ragionamento” che da luogo al mondo, sul quale riposa e attraverso il quale si mantiene vigente è semplicemente questo:

Tu sei la causa di quello che faccio” La tua sola presenza giustifica la mia ira, ed esisti e pensi diversamente da me. Io devo essere innocente giacché tu sei quello che stai attaccando me. E ciò che mi fa soffrire sono i tuoi attacchi”,

Qualsiasi persona che esamina questo “ragionamento” esattamente come è si rende conto che è inconsistente e che non ha senso.

Sebbene dà l'impressione di essere ragionevole, giacché certamente sembra come se il mondo ti stesse causando ferite.

E così non sembra necessario cercare la causa oltre quello che è ovvio.
4. Però certamente hai il bisogno di esso.

La necessità di liberare il mondo dalla condonazione nella quale si trova immerso è qualcosa che tutti quelli che abitano in esso condividono.

Sebbene non riconoscono questa necessità comune.

Perché ognuno pensa che con il disimpegnare il suo ruolo, la condonazione del mondo ricadrà su se stesso.

E questo è ciò che percepisce che è il proprio ruolo nella liberazione del mondo.

La vendetta deve avere un bersaglio.

Altrimenti il coltello del vendicatore si troverebbe nelle proprie mani puntando verso se stesso.

Perché per poter essere la vittima di un attacco che lui stesso ha scelto deve vedere l'arma nelle mani dell'altro.

È così soffre a causa delle ferite inferte da un coltello che non stava maneggiandoUn corso di miracoli.

Grazie bellissimo essere per essere presente nella mia vita e per leggere i miei post. Pioggia di benedizioni e abbondanza. Ti amo. Tu sei me e io sono te. Namastè. GoogleTutti post del corso di miracoli.

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